Negli ultimi anni, la realtà virtuale (VR) ha trasformato radicalmente le modalità di espressione dell’identità personale, offrendo ambienti digitali immersivi in cui gli individui possono esplorare sé stessi attraverso avatar personalizzati. Questo articolo approfondisce il potenziale della VR come strumento di comprensione, accettazione ed esplorazione dell’identità di genere. Grazie ai meccanismi cognitivi dell’embodiment, gli utenti percepiscono l’avatar come parte integrante del proprio Sé.

Questo articolo esplora il potenziale della realtà virtuale (VR) nel ridurre i pregiudizi intergruppo, una questione sempre più rilevante nelle società contemporanee. Analizza come la VR possa offrire esperienze immersive che favoriscono l’empatia e la comprensione tra gruppi sociali. Attraverso un’analisi della letteratura, l’articolo mette in luce i vari metodi utilizzati negli interventi che in VR, tra cui l'embodiment (vivere un’esperienza dalla prospettiva di un altro gruppo) e le interazioni cooperative in spazi virtuali.